
UE si preoccupa di tutelarci dalle IA
Ormai lo sappiamo bene, le IA prendono sempre più piede, e le ritroviamo in una miriade di ambiti lavorativi, ma anche domestici. Anche in alcuni contesti ospedalieri, in ambiti minori, ne siamo impregnati.
E dall’avvento delle IA si parla anche di Adm (Processo di decisione automatizzata).
Nasce dunque una domanda, chiara e spontanea:
Se questa macchina ha un sistema di Intelligenza Artificiale, Machine Learning e farà delle “Decisioni” che possono influenzare la mia vita, fino a che punto IO sono tutelato?

E’ la domanda che si è posta come fondamento al congresso di Bruxelles, tenutosi il 23 Gennaio 2020.
La votazione terminata per la quasi totalità con un “Si”, evidenziando soltanto 4 astenuti, è un dato molto importante che rafforza le richieste portate in tale sede .
Si richiede infatti di aggiornare le norme sulla sicurezza e sulla responsabilità dell’UE per i nuovi prodotti basati sull’IA, evidenziare ed utilizzare soltanto algoritmi e strutture di controllo imparziali e di garantire che l’uomo rimanga sempre il “PADRONE” della situazione.
Importante il fulcro legato alle Adm, l’utilizzatore dovrà sempre essere informato sul suo funzionamento, su come raggiungere un essere umano con potere decisionale e su come le decisioni del sistema possano essere verificate corrette.
IMPARZIALITA’, ALTRO PUNTO FONDAMENTALE
Il focus non si ferma soltanto sulla chiarezza, ma anche su quanto il sistema DEBBA essere IMPARZIALE. Il termine colpisce, e si raffronta molto bene con gli orizzonti odierni. Il pericolo di non identificabili favoritismi o discriminazioni sono sempre possibili, soprattutto all’interno di un ambito in cui non si conosce il processo decisionale. E il problema pone il punto proprio su questa impossibilità di conoscere in molti casi il processo decisionale quale variabili e costanti prenda in considerazione. In molti ambiti questa “costruzione” del processo potrebbe essere tendenzioso o addirittura ledere alcuni diritti fondamentali dell’uomo.

FACCIAMO 4 CHIACCHIERE A RIGUARDO
Ciò che si è discusso è, a mio fondamentale avviso, un argomento importantissimo per il prossimo futuro. Come spesso ho scritto e detto, non bisogna interpretare una Intelligenza Artificiale come un essere vivente, ma frutto di un macchinoso e complesso Algoritmo,, spesso soggetto a variazioni nel tempo e a modificazioni anche importanti.
Quindi, il risultato di questo algoritmo è fortemente condizionato da chi lo genera, produce e amministra, e questo da un enorme potere a queste persone/Società o simili, soprattutto se questo algoritmo permette di prendere decisioni che influenzano la nostra vita quotidianamente, anche su ambiti molto importanti.
Ad oggi, in assenza di una normativa a riguardo ben definita, questo strumento può essere utilizzato al limite della legalità e dell’etica umana, perchè spesso si parte dal presupposto che se tutto è possibile, allora è giusto attuarlo.
Ma la realtà non è questa, L’IA è uno strumento, e come tutti gli strumenti vanno utilizzati in maniera etica e responsabile, per produrre un risultato altrettanto positivo.

