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La nuova Normalità: era quella di una volta.

Ci si domanda: quando torneremo alla normalità? Passiamo le nostre giornate con un ritmo lento. Tutto è stato ridimensionato e rallentato. Ci muoviamo meno, non ci accalchiamo più, non corriamo a fare l’aperitivo ogni sera, non abbiamo più l’agenda piena di impegni, dopo il lavoro non andiamo più in palestra.
Quando facciamo la spesa si entra pochi alla volta, e si sta attenti a come ci si muove, se usciamo di casa controlliamo che tutto sia tranquillo, se incontriamo qualcuno per strada (finalmente) lo guardiamo in faccia, anzi negli occhi. E dagli occhi capiamo chi è.

sguardo ragazza

Ecco. Abbiamo toccato un punto cruciale.

Esatto. Dopo anni di frenetiche camminate rapide, ad occhi basse o distratti, finalmente rallentiamo anche la camminata. Finalmente i passanti sono tornati ad essere persone, e non semplicemente uno stato delle cose. Finalmente i passanti sono diventati tangibili per il nostro sguardo, maggiormente intenso, pieno. E, siccome i loro visi sono coperti da mascherine e protezioni varie, ci si guarda negli occhi.
E qui succede la magia, una magia ben conosciuta un tempo, ormai dimenticata oggi:
“Gli occhi sono lo specchio dell’anima.”
E proprio tramite quello specchio, dopo qualche attimo di osservazione, capiamo chi dietro quella mascherina viene celato. A volte sbagliamo, ma subito dipingiamo dei tratti di questo/a sconosciuto/a che abbiamo contattato, intimamente, solo con uno sguardo.

il vento su dal profondo

Da come ti muovi

Ma non solo, ci siamo ricordati di quante caratteristiche uniche abbiamo in noi stessi! Molti cominciano a dire di nuovo: “Ti ho riconosciuto solo dal modo in cui cammini”, “Lo sapevo che eri tu! Solo tu saluti in questa maniera”, “Ti riconoscerei tra mille, sai?”.
Cos’è che ci mette in contatto e ci svela la natura di queste persone mascherate?
Le Peculiarità!
Le abitudini, uniche. Il modo in cui ci si muove, quei piccoli gesti quasi impercettibili che sentiamo quasi solo con l’anima.
E non sbagliamo quasi mai. E quando sbagliamo è perché forse siamo in contatto con un anima affine a noi; e magari vale la pena fare amicizia.

Bambino in un campo di grano. messa a fuoco selettiva. natura ...

La voce, strumento unico

Vi siete accorti che se ci fermiamo sul balcone, in giardino o alla finestra e ci mettiamo ad ascoltare in questa tranquillità di vita cominciamo ad accorgerci di quanti differenti cinguettii cominciamo a riconoscere? Mattina dopo mattina, quando apro la finestra, ritrovo alcuni canti molto frequenti, quasi ad indicare che lo stesso passerotto è tornato anche oggi a trovarmi su quel ramo.
Allo stesso modo, arriviamo a riconoscere le persone che meglio conosciamo anche solo dal modo in cui tossiscono, ridono, parlano. A volte, nel brusio della folla, percepiamo un amico che parla a bassa voce, per quella particolare inflessione nel dire la S o la R.
Il sospiro della nostra/o amata/o è unico per noi. Lo si riconosce tra centinaia di rumori, anche se c’è molto rumore.
Anche il suono e la voce fanno parte di quei tratti caratteristici unici per ognuno di noi, e soprattutto speciali.

Young woman meditating with her eyes closed, practicing Yoga with hands in prayer position.

E poi

Ci sono mille altri sensi percettivi che ci mostrano quanto sia speciale la vita, se sappiamo viverla alla giusta velocità. E questa tranquillità è indispensabile per sapersi mettere in condizione di ascoltare, di aprirsi, e di non affannarsi dietro a pensieri ed incombenze che letteralmente non ci fanno vivere.
Anni fa questi concetti erano ben chiari a tutti, si era capaci di dare i giusti tempi e i giusti spazi ad ogni cosa, inclusa la propria vita privata. Oggi, o forse meglio dire ieri, non lo sapevamo fare più. Tutto ciò che pensavamo essere indispensabile era incasellare più impegni possibili, per ottimizzare i tempi, per non fermarsi, per non pensare; chi si ferma è perduto.
Io dico no.

Chi non si ferma per potersi orientare, alla lunga, si perde.

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