
Diario di una vacanza italiana tra sole, borghi e…mascherine
Le ferie lavorative ci sono capitate in queste settimane di giugno. Dopo molto tempo costretti a fare solo il tragitto casa/lavoro anche durante il lockdown (i nostri lavori non si sono mai fermati) non potevamo lasciarci sfuggire la possibilità di trascorrere quattro giorni in giro per l’Italia.
Giorno 1: finalmente il mare.
Ci siamo armati di coraggio, mascherine e guanti e siamo partiti. La prima tappa è stata un museo in Emilia Romagna dedicato al mito di Ulisse. Poca gente, molta pazienza tra distanziamento e gel igienizzante e abbiamo potuto visitare con tutta calma una mostra molto bella ed esaustiva sulla figura di Ulisse e dell’eterno ritorno dall’Odissea ai giorni nostri, attraverso quadri, statue, reperti archeologici, con un occhio anche al canto XXVI della Divina Commedia dove il nostro eroe condivide la fiamma con il suo compagno di avventure Diomede.

La giornata poi è proseguita al mare, sulla spiaggia di Rimini. L’affollamento tipico della Riviera è solo un ricordo, non sappiamo se per via della situazione o del periodo lontano dalle tipiche “ferie d’agosto”. Via la mascherina e un tuffo in acqua, finalmente limpida e pulita!
L’hotel dove abbiamo alloggiato si dimostra adeguato alle disposizioni e scrupoloso nel seguirle. Anche qui tanta pazienza, gentilezza e comprensione rendono piacevole e fattibile una vacanza.
Cosa si prova a vivere in un castello? Giorno 2.
La passione per la letteratura e la storia ci spinge verso la bellissima Gradara, vero e proprio gioiello al confine tra Marche ed Emilia Romagna. Sorvegliando il mare che si mostra da lontano nella giornata limpida che abbiamo trovato entriamo nelle mura del castello teatro delle vicende tragiche di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, narrate nel famigerato V canto dell’Inferno dantesco.
Il Castello e il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d’Italia: le due cinte murarie che proteggono la fortezza, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle più imponenti della penisola. Il torrione principale si innalza per 30 metri, dominando l’intera vallata. È quindi un luogo ricco di memorie, e durante la visita si riescono a vivere emozioni uniche e irripetibili: è possibile passeggiare sia all’interno del castello sia sulle mura merlate ma anche sul ponte levatoio e nell’elegante cortile.
Sulla via del ritorno ci troviamo sui colli piacentini: tanto verde, tra campi coltivati e di girasoli, e poche macchine ci danno una sensazione di calma e di tranquillità. Arriviamo al minuscolo borgo fortificato di Vigoleno da cui si gode una vista sui colli davvero mozzafiato.
Abbiamo già visitato molti castelli del ducato di Parma e Piacenza, come i famosi Fontanellato, Castell’Arquato, Torrechiara, Bardi e il Borgo di Grazzano Visconti e possiamo quindi aggiungere la minuscola perla di Vigoleno.

Giorni 3 e 4: a spasso tra città d’arte.
Lavata e disinfettata la mascherina, ci accingiamo a trascorrere la seconda parte della minivacanza in Toscana. Attraverso i colli senesi, guidiamo verso vigneti e immensi campi di grano che risplendono color oro sotto un cielo limpido e infinito. Le poche macchine che incrociamo ci permettono di viaggiare con lentezza per godere della vista dei tipici casali toscani e dei caratteristici filari di cipressi. Ci fermiamo spesso a fare delle foto che sembrano delle cartoline.

Le torri di san Gimignano che si stagliano nel cielo azzurro sono la nostra prima tappa. Un piccolo borgo in cui ogni famiglia nobile del Trecento aveva la sua bella torre con cui dominare la Valle le hanno fatto guadagnare il soprannome di New York del Medioevo.
Approfittiamo della mancata (momentaneamente!) presenza di turisti stranieri (extra-europei, perché vediamo già in giro targhe tedesche, francesi e olandesi) per visitare anche Volterra e la fantastica Siena fino ad arrivare alla particolarissima e forse poco conosciuta Bagno Vignoni.
La particolarità di questa località riguarda l’ultimo censimento, risalente all’anno 2001, che ha registrato appena 30 abitanti. Un numero davvero esiguo per una località che sorge nel bel mezzo della regione Toscana e che, grazie alla sua posizione all’interno del Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia e alla presenza di acque che sgorgano naturalmente, fu sin dai tempi degli antichi romani individuata come centro termale.

Al centro di questo borgo vi è la Piazza delle Sorgenti, un’enorme vasca di forma rettangolare all’interno della quale sgorgano acque termali calde e fumanti che giungono da falde sotterranee di origini vulcaniche, conferendo a questo posto un grande fascino.
Questa località fin dai tempi antichi fu frequentata da personaggi illustri, tra loro citiamo Lorenzo de’ Medici, Caterina da Siena, Papa Pio II e altri personaggi che la sceglievano come sede di villeggiatura e riposo. Un’altra caratteristica importante di Bagno Vignoni è quella per cui, nonostante le devastazioni e gli altri fatti correlati ad esse, presenta tutt’oggi un aspetto quasi immutato che sembra far rivivere gli antichi fasti di un tempo.

La nostra vacanza volge al termine e torniamo verso casa sfruttando anche questa parte del viaggio: attraversiamo così le colline del Chianti. Capiamo così il motivo per cui gli inglesi e gli americani chiamano la zona Chiantishire. I campi di grano tipici della val d’Orcia lasciano spazio agli ordinati filari dei numerosi vigneti interrotti solo da enoteche, poderi e tenute che producono il famoso vino (oltre che l’olio).

In conclusione possiamo dire che le mascherine e il distanziamento non hanno frenato la nostra passione per il viaggio e la scoperta di luoghi sempre nuovi e diversi. Anzi, forse, questa situazione post Covid, essendo così fuori dall’ordinario ci permette di scoprire un’altra faccia dell’Italia, con molta più calma e lentezza, anche con addosso una fastidiosa (ma indispensabile) mascherina. Buon viaggio!
Le foto sono mie; se non indicato sono prese da Pinterest.

