
Riconquistare la normalità
Tamponi, vaccini, mascherine, covid puntinipuntini chi non è stanco di sentire sempre le stesse parole di questi tempi? Nonostante tutto stiamo facendo tutti insieme tanti sforzi per tornare alla normalità al lavoro, nei viaggi, andando al cinema, a teatro, ricominciando a coltivare interessi, praticando sport… Ma cosa significa esattamente normalità? Chi decide chi è che cosa è normale?
È vero, come pensava Alda Merini, che la “normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia”? La parola normale deriva dal latino norma-normalis che significa letteralmente ” perpendicolare” ed è un derivato di norma. Originariamente, la norma era una squadra, uno strumento utilizzato per tracciare misure e rapporti tra linee e angoli e infatti ancora oggi parliamo di un lavoro fatto a norma come di qualcosa fatto con cura e precisione. Quindi la precisione cos’è?
Forse la capacità di creare una relazione efficace tra più oggetti, creando così un’armonia di rapporti tra cose apparentemente slegate. Non esiste nulla però di preciso in sé, ma ogni oggetto diventa preciso e quindi normale quando contiene relazioni tra dettagli. Essere normali quindi non è un problema in sé, lo diventa quando le misure della società sono sbagliate quando ci si abitua di ingiustizie ai torti e i soprusi.
Il mondo sta cambiando, dobbiamo imparare a cambiare anche noi. Fare finta che sia tutto normale non è la soluzione con quello che sta succedendo nel mondo.

La normalità è bella e sana quando permette a tutti i commensali di un’immaginaria tavola di raggiungere le portate sul tavolo, non è giusta quando accentra i primi, i secondi, i dolci solo a chi siede al tavolo e lascia le briciole al resto delle persone, che magari vivono sotto il tavolo. Non vogliamo tornare alla normalità, se questo è il problema!
Cosa possiamo fare allora?
Stiamo facendo numerosi sforzi per tornare alla normalità, ma dobbiamo essere coscienti dell’enorme possibilità che si sta aprendo davanti a noi: essere ottimisti e usare correttamente le norme, i compassi e le squadre per tracciare nuove armonie, nuovi equilibri, nuove relazioni, nuovi rapporti, nuovi modi di aiutarsi e cooperare. Non limitiamoci a ricostituire ancora un altro sistema di ingiustizie che tuteli solo i nostri privilegi e contribuisca a ricreare di nuovo una normalità insana; impegniamoci invece a vivere una normalità in costante metamorfosi che sappia reinventarsi ogni giorno e donarci meraviglia.

Fonte: tlon.it
Donna Moderna.com

