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L’arte manuale è la chiave: intervista a Serena Longoni

Il 19 marzo è in programma presso Inveruno (MI) il nostro laboratorio manuale con l’arteterapeuta Serena Longoni: uno spazio in cui parleremo di social e condivisione, e a cui seguirà un vero e proprio momento arteterapeutico, una sorta di “risposta” agli effetti collaterali dei social.

Serena ha 35 anni e fin da piccola si dedica al disegno: da bambina progettava piantine di case nei minimi dettagli, cosa che più avanti la fece propendere per studi artistici e di architettura. È diplomata in Interior Design, una specializzazione che coniuga entrambi gli ambiti artistico e architettonico, anche se verte più sul disegno tecnico, nel quale Serena è sempre stata molto precisa.

“Poi, come spesso succede nella vita” dalle sue stesse parole, “più che gli studi fa l’esperienza, e quando mi commissionarono il primo grande murale mi ritrovai a prendere in mano i pennelli dopo più di dieci anni che non dipingevo. Così, lentamente, ho intrapreso nuove strade.”

Il suo desiderio non era però esclusivamente l’arte in sé, bensì anche la sua comunicazione: “Ho ricominciato a dipingere e si può dire che non ho più smesso. Ma non ho scelto la tipica strada dell’artista o della pittrice; quello che m’interessava era trasmettere agli altri la passione per l’arte, per la creatività, il gioco e la co-progettazione. Ho iniziato a tenere laboratori artistici per bambini, adulti e disabili. Ho lavorato però anche col terzo settore, mischiando il mio amore per l’arte con il sociale, in quella che è stata per me un’unione naturale. Occuparsi di sociale vuol dire occuparsi delle persone, della comunità e delle sue problematiche. Trasmettere la creatività per me significa soprattutto fornire strumenti comunicativi differenti per affrontare la vita. Un compito strettamente sociale!”

Questa è un po’ l’essenza dell’arteterapia: “L’arte, la pittura, la scrittura, la musica, sono tutti strumenti che possono aiutarci ad esprimerci nella vita di tutti i giorni. Apprendere queste competenze ci aiuta a essere più riflessivi e pronti a trovare risposte sempre nuove e diverse alle difficoltà di ogni giorno.”

L’arte manuale è anche la chiave per contrastare alcuni problemi derivanti da una vita frenetica ed eccessivamente digitalizzata: “La manualità, la scoperta di un colore, la parola scritta, ci aiutano a tornare a una dimensione più umana, lenta e riflessiva. Ci aiutano a scoprire noi stessi e comprendere le nostre emozioni. E in una società veloce, competitiva e che richiede sempre la perfezione come la nostra a volte è di aiuto fermarsi, ascoltarsi e creare. Creare per il semplice gusto di realizzare qualcosa, creare per il bisogno di comunicare, creare per gioco o distrazione; non importa quale sia la motivazione, creare è un bisogno di ognuno di noi e quando riusciamo a farlo proviamo una grande emozione. Ecco, io aiuto le persone a farlo; non a  fare il “bel disegno”, ma a realizzare qualcosa per se stessi, per il proprio benessere e la cura.”

Non a caso si definisce arte-terapia: “Esprimersi attraverso la creatività è un grande atto curativo. Da piccola l’ho appurato su me stessa, quando colori e libri mi hanno aiutato a dare un senso a un’infanzia difficile. Col tempo ho visto che questo accadeva anche ad altre persone, e così ho deciso di alzare l’asticella e interessarmi all’arte nell’ambito terapeutico. Sono iscritta a una scuola di arte e terapia e grazie ai miei studi sto apprendendo quanto l’arte sia un potente strumento di cura anche in ambiti più complessi. Questa è la strada che ho intrapreso e che spero mi porti a stare sempre più con le persone e a fare per le persone la mia piccola parte attraverso l’arte, per sostenerle e aiutarle a comprendere i propri bisogni, i propri sogni e le proprie inclinazioni.

Per scoprire di più sul lavoro di Serena:

Uthopia, laboratorio di progettazione e decorazione, Inveruno (MI): http://www.uthopiaprogettazione.it/

Instagram: https://www.instagram.com/progettare_uthopia/

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