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Gli acquerelli come forma d’arte e terapia

Come forse già saprete, prossimamente abbiamo in programma un paio di laboratori manuali con gli acquerelli. Come mai abbiamo scelto proprio questa tecnica?

Come dice il nome, l’acquerello è un mezzo di pittura che sfrutta pigmenti diluiti con acqua. Tale mezzo è di facile uso, veloce e accessibile a tutti. Esso permette di esprimere la propria interiorità, le proprie sensazioni ed emozioni con rapide pennellate dai colori tenui e sfumati. È un modo per rallentare, per staccare dalla frenesia della vita e del digitale con qualcosa di leggero e delicato. Tra le tecniche pittorie, è quello che più consente di trasferire la propria soggettività al disegno, il proprio modo di vedere le cose. Nell’arteterapia non è importante la bellezza del dipinto e la sua aderenza alla realtà, ma ciò che il dipingere suscita in noi, e ciò che trasmettiamo alla carta. Nessuno riceve un voto, nessuno viene giudicato. Bisogna dire però che l’acquerello permette di ottenere comunque bellissime illustrazioni senza alcuna difficoltà né competenze particolari.

È stato da sempre utilizzato (fin dal Rinascimento) per ritrarre la natura, gli animali, i paesaggi, nonché per realizzare gli schizzi preparatori dei pittori. Molto amato da impressionisti e post-impressionisti, l’acquerello riscosse molto successo in Francia, con artisti come Degas, Manet, Cézanne e Gauguin.

L’acquerello è costituito da sostanze pigmentanti immerse in un legante, in genere gomma arabica, e fornite nei cosiddetti “godet”, cioè placchette di acquerello secco (ma esiste anche in pasta). La carta preferita per l’acquerello è quella ad alta grammatura perché non si modifica con l’acqua, ma anche quella più sottile può essere utilizzata, avendo l’accortezza di tenderla durante la pennellata.

Di solito si procede prima con un disegno a matita, anche se per il nostro scopo (arteterapia) non è necessario. I pennelli utilizzabili sono di diverse dimensioni e forme (tonda, piatta e appuntita) a seconda del tipo di pennellata che vogliamo dare. Si intinge il pennello in acqua e poi sul pigmento (o sui pigmenti che abbiamo preventivamente mescolato) e si tracciano le pennellate, che possono essere sovrapposte per una tonalità più intensa. Si può anche abbondare con l’acqua e poi far scorrere il colore sul foglio in modo da creare suggestive sfumature (per aumentare l’effetto si può preventivamente bagnare il foglio con una spugnatura).

Nei nostri laboratori, comunque, non è richiesta alcuna particolare capacità. È prevista una parte dedicata alla teoria su come affrontare le varie problematiche dei social (privacy, condivisione, cyberbullismo, truffe ecc.), e una parte di laboratorio manuale. Le prossime date saranno il 19 marzo e il 2 aprile: vedi Corso di Educazione al Social Network consapevole.

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