
Tra palco e realtà. Il teatro come alternativa.
“Nel futuro, ognuno sarà famoso per 15 minuti.”
Questa frase, attribuita all’artista Andy Warhol, risale agli anni ’60. Ora, in mezzo a intelligenze artificiali e innovazioni tecnologiche previste da Bradbury, Azimov e Roddenberry, i social network avverano questa profezia: chiunque con il video giusto, un balletto, una barzelletta o semplicemente indossando un bel vestito, può diventare virale e per un breve lasso di tempo (dai 30 secondi a qualche giorno) “essere famoso”.

La raggiunta fama viene attestata dell’incremento di follower, commenti e Mi Piace. L’interazione con i follower rientra nell’ambito della socializzazione (non a caso si chiamano social network) ma esiste un altro modo per socializzare ed esprimere le proprie pulsioni artistiche allo stesso tempo: il teatro.

Mettere in scena uno spettacolo teatrale, dal semplice monologo al più grande dei musical, richiede un lavoro di squadra e quale modo migliore di conoscere gente e fare nuove amicizie del condividere una passione comune? Già solo il fatto di non poterlo fare ognuno a casa propria (fare le prove su Zoom è una tortura degna di un girone infernale) è un ottimo incentivo alla socializzazione.

Quindi, perché non cercare una compagnia amatoriale nella propria zona (nelle grosse e medie città se ne trovano a tonnellate), andare a vedere un loro spettacolo e provare a proporsi (in genere queste compagnie non sono molto schizzinose)? Magari non reciterete Shakespeare , ma conoscerete un sacco di gente nuova ed interessante!

