
L’intelligenza artificiale ai giorni nostri
Sebbene attiva già da qualche mese, Chat GPT (Generative pre-trained transformer) ha iniziato ora a far discutere. L’acronimo, in particolare il termine “transformer”, fa riferimento alla particolare tecnica che tale AI sfrutta per “imparare”, cioè una sorta di rete neurale che analizza e assimila il testo letto (deep learning). Tale apprendimento, anche se senza supervisione, è poi sottoposto al “rinforzo umano”: un sistema di feedback da parte di trainer e utenti che dovrebbe ottimizzare il funzionamento dell’IA.
Una volta iscritti, gli utenti possono porre le domande più disparate e perfino dare ordini (per esempio quello di comporre un testo); in seguito possono valutare con un feedback la risposta ricevuta. Ma l’Intelligenza Artificiale, che fa tanto parlare oggi, si utilizza già da tempo in molti ambiti dove è richiesta la processazione di moli di dati e Chat GPT è solo la punta dell’Iceberg.

Tali ambiti sono:
- sanità: in un contesto traboccante di dati come l’ambiente sanitario, un supporto gestionale è diventato quasi necessario. L’IA può analizzare i dati di migliaia di pazienti per generare statistiche sulle varie patologie e le loro cure, può migliorare le diagnosi, elaborare piani terapeutici personalizzati e fornire un supporto ai radiografi nell’analisi delle immagini di TAC, risonanza magnetica ecc. Non può però sostituire in toto la figura del medico: oltre al fatto che la supervisione umana è sempre necessaria, l’IA non ha ancora le caratteristiche di un supporto terapeutico dotato di empatia e umanità;
- lavoro: in ambito industriale, l’IA può aiutare a ottimizzare i processi di produzione, il controllo qualità e l’approvvigionamento delle materie prime. Può essere inoltre utile per rafforzare le misure di sicurezza, analizzando l’ambiente e avvertendo il personale di un potenziale pericolo;
- assistenza clienti: le chatbot, che rispondono a ogni richiesta online e forniscono assistenza immediata, sono ormai un must nei siti delle grandi aziende. L’IA inoltre processa la mole di dati dei clienti dell’azienda generando statistiche di preferenza e proponendo suggerimenti personalizzati;
- finanza: l’IA qui viene usata nell’ambito degli investimenti per prevedere rischi e ottimizzare le rendite; inoltre può facilmente individuare potenziali truffe e altre anomalie nelle transazioni;
- trasporti: l’IA aiuta a elaborare e ottimizzare itinerari e a gestire il traffico;
- musica: esistono IA in grado di comporre musica secondo le regole base della composizione: linea melodica, batteria, accompagnamento e perfino testi; l’IA viene anche utilizzata per generare sequenze musicali in base alle nostre preferenze e per analizzare un brano, dal genere alla scala armonica usata;
- grafica: l’IA è in grado di generare immagini concrete o astratte che possono essere usate come base per dipinti, pubblicità, copertine di libri, loghi, effetti visivi, video ecc.
- scrittura: molti hanno sperimentato le capacità delle IA nel redigere testi (racconti, perfino romanzi) in base a pochi elementi forniti dall’utente, nel correggere frasi e suggerire parole, nell’analisi grammaticale o testuale di brani. ChatGPT per esempio è stata già usata per generare trame, novelle, articoli, temi scolastici, discorsi e perfino paper scientifici, a volte senza neppure citare la fonte. Questo ha acceso una scottante discussione su come e quando limitare l’uso di IA nella produzione scritta;
- cinema: oltre che per generare sceneggiature e trame, come per la scrittura, nel cinema l’IA viene usata per implementare gli effetti speciali e ottimizzare la post-produzione, anche facendo produrre elementi in computergrafica che fino ad oggi erano affidati ai modellisti in 3D;
- moda: in questo ambito l’IA è utile per analizzare i trend della moda, e proporre modelli personalizzati ai designer e ai clienti.
L’utilizzo dell’IA perfino nelle arti pone legittimi dubbi sugli effetti che avrà sulla creatività umana, sul merito personale e sull’essenza di “opera”, come avviene già per la musica e la scrittura. Certo è che l’IA non arresta il suo cammino (anzi, la sua corsa) verso altri settori della vita umana, quali per esempio:
- la diagnosi completa di malattie oppure la rilevazione di rischi patologici nei pazienti;
- in agricoltura, l’ottimizzazione delle risorse, la pianificazione agreste, l’individuazione di problematiche e delle loro cause (ad esempio quando il raccolto scarseggia);
- in ambito energetico, la minimizzazione degli sprechi e l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’energia;
- in ambito educativo, l’elaborazione di piani personalizzati per ogni studente (cosa che oggi avviene, a fatica, con i Bisogni Educativi Speciali).

L’ascesa delle IA deve però fare i conti con tutte le criticità e i dubbi che verranno sollevati nel tempo, come le questioni etiche (di cui già la fantascienza si occupa da decenni) e della privacy. A fianco della Bioetica, diffusasi nell’ultimo secolo, dovrà nascere un’altra disciplina che si occupa delle implicazioni di questa nuova realtà.
Su People First stiamo analizzando proprio questo tema (e la tecnologia in genere), con articoli, podcast e interviste a diverse figure professionali con cui affrontiamo ogni aspetto del digitale. È possibile porre preventivamente delle domande che verranno poi sottoposte al professionista durante il talk.

