Quest'anno è arrivato un Natale decisamente anomalo per come siamo abituati: distanziamento sociale, poco lavoro, pochi soldi e quasi nessun cenone. Sicuramente la crisi sanitaria che ci ha colpiti nel 2020 non è un fattore da lasciare in secondo piano, e nemmeno la crisi economica che ne è conseguita, e tutto questo mi ha dato parecchio da pensare, pensieri che hanno trovato riscontro in alcune persone che mi stanno attorno, in ambiente lavorativo e familiare. Sono pensieri molto personali, più o meno condivisibili, ma che voglio proiettare verso di voi sperando che possano trovare un po di terreno fertile, non tanto per un cambiamento immediato, che comunque può essere sempre positivo per noi e per gli altri, ma per uno spunto di riflessione.
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Caro Babbo Natale,In primis vorrei ringraziarti per la tua continua pazienza e disponibilità, ogni anno voli nei nostri cieli e non mostri segni di stanchezza.Quest’anno vorremmo fare richieste ancor più anomale rispetto allo scorso infatti, quanto chiediamo, dovrebbe essere esaudito un po’ prima della canonica consegna dei doni, mi spiego […]